Archivio Verri

L’Archivio Verri fu donato alla Fondazione con atto del 23 febbraio 1981 dalla contessa Luisa Cortesi Sormani, erede delle carte per discendenza diretta.
Da allora la Fondazione si è impegnata in un lavoro di ricostruzione della sua storia, di riordino e di inventariazione dei documenti e ne ha incoraggiato la consultazione e gli approfondimenti.
L’Archivio si compone di 450 buste e comprende documenti dal XV al XIX secolo. È diviso in tre grandi Sezioni: 

  • la «Raccolta Verriana» (200 buste), con i manoscritti e le carte personali dei più importanti esponenti della famiglia: Gabriele (1695-1782), Antonio (1706-1784), Alessandro (1741-1816) e Pietro Verri (1728-1797);
  • i «Carteggi», con la corrispondenza in massima parte indirizzata agli esponenti della famiglia Verri o scambiata tra gli stessi dal 1562 al 1865 e le «suppliche» indirizzate a Gabriele e Pietro Verri. 
    Spicca per importanza il carteggio tra i fratelli Pietro e Alessandro, di cui si conservano gli originali di Alessandro e il copialettere di Pietro (con lacune fra il 1770 e il 1782). Ricca per la sua ampiezza è inoltre la corrispondenza indirizzata a Vincenza Melzi d’Eril, seconda moglie di Pietro, dai cognati Alessandro, Carlo e Giovanni (complessivamente circa 1450 lettere);
  • l’«Archivio di famiglia», distribuito in otto classi (Amministrazione, Araldica, Beni Stabili, Cause, Crediti, Culto, Eredità, Matrimoni), con i documenti che testimoniano la “storia socialeˮ e patrimoniale della famiglia dal XV secolo in avanti.

CONSULTAZIONE

L’Archivio è aperto su appuntamento. La richiesta di consultazione va inviata a fondazionemattioli@unimi.it